Comunicato stampa congiunto Federmeccanica - Amma per la 153ª indagine congiunturale sulla metalmeccanica

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Pubblichiamo il testo del comunicato stampa.

5 marzo 2020 – Federmeccanica e Amma hanno diffuso i risultati dell’Indagine congiunturale sull’Industria Metalmeccanica, giunta alla sua 153ª edizione. 
«Questa nuova indagine congiunturale – ha dichiarato Alberto Dal Poz, Presidente Federmeccanica – cade in un momento estremamente critico per l’economia italiana. Alla debolezza congiunturale si è sommata un’emergenza inaspettata, che può avere effetti devastanti. Alle conseguenze produttive ed economiche immediate derivanti dal blocco di moltissime attività dirette e indirette per gestire l’emergenza, si aggiunge un grave danno reputazionale per l’Italia e le sue imprese. Alcuni paesi esteri stanno bloccando i flussi di prodotti, cancellano incontri con commerciali o chiedono improbabili certificazioni virus-free solo perché siamo italiani. Per evitare conseguenze irreversibili è indispensabile ritornare subito alla normalità. Al momento è difficile quantificare gli effetti negativi che comunque, inevitabilmente, ci saranno nell’intera economia e in particolare per il settore metalmeccanico». 
«La situazione che sta vivendo il settore metalmeccanico a Torino come in tutta Italia – ha commentato Giorgio Marsiaj, Presidente Amma – richiede da parte di tutti noi grande senso di responsabilità. Dobbiamo innanzitutto mantenere i nervi saldi per superare questa grave emergenza e intanto continuare a lavorare con impegno e serietà per rafforzare le nostre imprese, in modo da renderle in grado di affrontare con successo la transizione tecnologica che stiamo attraversando. Se essa è, da un lato, tra le maggiori cause della crisi del nostro settore anche prima della diffusione dell’epidemia, dall’altro può rivelarsi una grande opportunità di sviluppo. Tutta l’Italia oggi soffre. Dobbiamo essere e dimostrarci più che mai uniti e far fronte comune. Noi metalmeccanici possiamo reagire stringendo ulteriormente i legami di filiera, grazie ai quali anche le aziende più piccole possono diventare più resilienti dal punto di vista produttivo e finanziario».  
I risultati dell’indagine indicano come nell’ultimo trimestre del 2019 l’attività produttiva metalmeccanica è stata caratterizzata da un’ulteriore forte contrazione. I volumi di produzione sono, infatti, diminuiti dell’1,3% rispetto al precedente trimestre e del 4,6% nel confronto con l’analogo periodo dell’anno precedente. 
Nel 2019 la produzione metalmeccanica ha evidenziato una flessione media pari al 3% rispetto al 2018 con cali pesanti per la meccanica strumentale (-2,8%), per i prodotti in metallo (-4,4%) e in particolare per l’automotive che ha perso circa il 10% della produzione. 
Complessivamente i nostri livelli di produzione risultano inferiori del 27,6% rispetto al periodo pre-recessivo (primo trimestre 2008) e, nel confronto con i principali paesi dell’area UE, siamo in ultima posizione superati anche dalla Spagna. Una situazione particolarmente grave considerando anche le difficoltà dell’industria metalmeccanica europea dove la maggiore economia, la Germania, ha ridotto, sempre con riferimento al quarto trimestre, i volumi di produzione metalmeccanica dell’8,2% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. 
Le dinamiche produttive osservate sono state determinate oltre che dall’andamento della domanda interna, anche da una diminuzione delle esportazioni metalmeccaniche, che nell’ultimo trimestre dell’anno hanno registrato una contrazione in valore dell’1,0% rispetto allo stesso periodo del 2018, con cali maggiori verso la Germania (-2,6%) e la Francia (-1,8%) e tra i Paesi extra comunitari verso Cina (-5,2%) e Turchia (-8,6%). 
Relativamente al fattore lavoro, si evidenzia, nel 2019, una diminuzione degli occupati nella grande industria dell’1,3% e un incremento delle ore autorizzate di CIG del 64,1%.